Vado Ligure ha una lunghissima storia di polo industrializzato. La tradizione industriale di questo comune ha radici nella fine del XIX secolo e ancora più marcatamente dai primi anni del 900, periodo in cui Vado Ligure visse una forte crescita. L’espansione delle attività produttive sul territorio trasformò la località da borgo costiero a importante centro industriale diventando successivamente per un lungo periodo uno dei comuni a maggiore concentrazione industriale d’Europa (si stima che negli anni 50’60’ e70’ che su una popolazione di circa 8000 abitanti, lavorassero circa 5000-6000 operai). L’impetuoso per certi versi incontrollato sviluppo industriale fu agevolato anche dallo sviluppo dei collegamenti ferroviari con Genova e il Piemonte e dal costante potenziamento portuale.

Tutto ciò impose grandi cambiamenti con la costruzione oltre alle industrie insediatesi nella piana, di case e abitazioni popolari e un servizio di trasporto pubblico che collegava il capoluogo a Porto Vado. Già nel 1906 vi si insediò una fabbrica di refrattari per la siderurgia nota come la fabbrica di Paul Michallet e nel 1907 la statunitense Westinghouse con uno stabilimento per la produzione di locomotive elettriche, stabilimento poi acquisito dalla Tecnomasio Italiano-Brown-Boveri, che ne rimarrà proprietaria fino alla fine degli anni 80’ con la conseguente nascita dell’ABB ceduta nel 2001 al colosso dei trasporti canadese Bombardier. È il 1912 quando anche la Fornicoke altra azienda sidururgica storica a forte impatto ambientale, trasferisce la propria cokeria dalla foce del Letimbro di Savona a Vado, per poter utilizzare un’area più estesa e un pontile sul mare. L’attività industriale proseguirà per interi decenni fino alla dismissione definitiva piuttosto recente e il contestuale insediamento di un grande centro commerciale nelle aree dismesse.

Con lo sviluppo industriale incrementatosi durante la prima guerra mondiale anche i traffici portuali crebbero. Oggi oltre allo sbarco di materie prime destinate alle industrie liguri e della pianura padana (sono numerose le petroliere fanno del porto di Vado uno dei primi porti per quanto riguarda il petrolio e i suoi derivati) esiste una fitta attività portuale di traghetti che collegano il comune alla Corsica, alla Sardegna In questo settore ha trovato collocazione ed è tutt’oggi insediamento importante, uno dei più importanti impianti per la produzione di lubrificanti finiti del gruppo Infineum, con una capacità di oltre 100.000 tonnellate l’anno ed un impianto per la produzione di carburanti del gruppo ExxonMobil. A Vado è anche presente un importante oleodotto per mezzo del quale i combustibili vengono spediti verso Milano e la Germania. Altra azienda storica è stata quella della “OCV“ che ha chiuso l’attività nel 2012 e che dal 1925 ha operato in loco prima come Società Anonima Azogeno specializzata nella produzione di azoto sintetico per la preparazione dei concimi ma anche per l’industria bellica, dove l’azoto sintetico veniva utilizzato per la fabbricazione di esplosivi. E’ nel 1936 che prende avvio la produzione di cianuro di sodio e derivati uniti alla fabbricazione dei solfati e dei concimi chimici.

Undici anni dopo la sua nascita l’Azogeno cede una quota azionaria all’allora CIELI (Compagnia Imprese Elettriche Liguri.) e da questa nuova società nasce la Applicazione Processi Elettrochimici A.P.E poi definitivamente trasformatasi in Vitrofil con la conversione alla produzione di filati di vetro confluita nella Saint Gobain a partire dal 1987. Accanto ad essa, ha avuto una notevole importanza l’industria meccanica che ha visto la localizzazione di un grande stabilimento Fiat per la produzione di parti meccaniche per autovetture, oltre che il proliferare di un alto numero di piccole e medie imprese che fanno del tessuto produttivo una realtà ancora oggi complessa con tutte le problematiche anche ambientali annesse.