Scarico delle acque di raffreddamento del ciclo termico
La Centrale dispone di un sistema di raffreddamento in ciclo aperto con acqua di mare, prelevata nella rada di Vado Ligure a circa 400 m dalla linea di riva e scaricata nuovamente a mare tramite la foce del Torrente Quiliano (vedi figure n. 8 e 9). La portata dello scarico dipende dall’assetto di funzionamento delle sezioni termoelettriche. L’acqua prelevata, a meno delle perdite per evaporazione, è interamente scaricata a mare e non subisce particolari alterazioni chimiche a meno di un limitato trattamento di clorazione attuato allo scopo di ridurre la proliferazione degli organismi marini (fouling) sulle condotte di adduzione e scarico. La temperatura delle acque di scarico e il cloro residuo sono monitorate in continuo immediatamente a monte rispetto al punto di scarico. Nel corso dell’anno 2012 sono stati avviati importanti interventi di manutenzione straordinaria dei calcestruzzi sul pontile dell’opera di presa sito in Vado Ligure a seguito della mareggiata del novembre 2011.
Trattamento e scarico delle acque reflue industriali
Lo scarico delle acque reflue industriali della Centrale si articola in uno scarico generale nel quale confluiscono 6 apporti parziali come di seguito riportato (le sigle si riferiscono alla convenzione adottata nell’autorizzazione provinciale e successivamente recepite nell’AIA):
- 1. Scarico generale: raccoglie l’acqua di mare utilizzata per il raffreddamento delle sezioni termoelettriche e tutti gli apporti degli scarichi parziali;
- 2a. Scarico acque biologiche: raccoglie i reflui provenienti da tutti i servizi igienici della Centrale e dalla mensa;
- 2b. Scarico acque meteoriche da bacino imbrifero carbonile: lo scarico riceve le acque meteoriche del parco carbone e viene attivato solo in caso di eventi meteorici eccezionali;
- 2d. Scarico impianto trattamento acque reflue oleose e meteoriche: raccoglie tutte le acque meteoriche anche inquinabili da oli; tali acque, a valle di un apposito trattamento di disoleazione sono riutilizzati per uso industriale, pertanto lo scarico è normalmente non attivo;
- 2f. Scarico impianto trattamento acque reflue acide ed alcaline: raccoglie le acque depurate provenienti per lo più dal trattamento dei reflui di rigenerazione e lavaggio degli impianti di produzione ell’acqua demineralizzata con resine a scambio ionico;
- 2g. Scarico acque effluenti dall’impianto ad osmosi inversa: non è operativo in quanto l’impianto non è mai entrato in servizio;
- 2h. Scarico linea di trattamento degli spurghi desolforatore: raccoglie le acque depurate provenienti dall’impianto di trattamento degli spurghi del desolforatore (ITSD).
Per quanto riguarda l’impianto TSD, nel corso dell’ultimo anno, è stata completata la fase di collaudo e messa in servizio di una nuova sezione dell’impianto dedicata all’ottimizzazione della qualità delle acque di scarico (vedi obiettivo di miglioramento EMAS n° 50).
Gli scarichi idrici sono stati autorizzati dalla Provincia di Savona con Deliberazione n° 2005/6361 del 29 settembre 2005 che prevede una serie di prescrizioni puntualmente osservate dalla Centrale. In particolare l’autorizzazione impone l’esecuzione di controlli analitici periodici per la verifica del rispetto dei limiti di legge (2 controlli analitici all’anno sui principali apporti parziali e sullo scarico generale) da effettuarsi a cura di tecnici qualificati e secondo un protocollo concordato con la Provincia stessa. Il laboratorio chimico della Centrale effettua inoltre ulteriori controlli di routine sugli scarichi secondo un proprio programma che assicura il rispetto dei limiti di legge e l’ottimizzazione nella conduzione degli impianti di trattamento. Nella tabella seguente si riportano, a titolo di esempio, i risultati dei controlli allo scarico generale relativi all’anno 2012 (valori medi riscontrati in occasione delle verifiche periodiche).
Uso di risorse naturali
Il dettaglio dell’approvvigionamento idrico dell’ultimo triennio è riportato nella seguente tabella.
I dati confermano l’impegno della Centrale a mantenere il prelievo delle acqua di acquedotto al di sotto della soglia dei 800.000 m3/anno.