L’AIA rilasciata alla centrale nel dicembre 2012 prescriveva l’uso di olio con tenore di zolfo non superiore allo 0,3%. La disposizione entrava in vigore il 5 gennaio 2013. Tirreno Power ha da quella data si è rifornito di olio allo 0,3%.
L’olio è utilizzato esclusivamente per le fasi di avviamento, per portare a temperatura gli impianti, e il suo contributo alle emissioni totali è inferiore all’ 1%.

Il 14 marzo 2013 Tirreno Power chiede di poter tornare a usare l’olio all’ 1% (Scarica la richiesta) motivandolo in sintesi per questi motivi:

  • è un tipo di olio distribuito in Italia da una sola azienda che quindi può decidere approvvigionamento e costi;
  • la Centrale ha impianti di desolforazione che durante la marcia abbattono le emissioni, e non c’è differenza tra un olio e l’altro;
  • durante l’avviamento le emissioni verranno calcolate nei limiti massici imposti alla centrale, cosa che l’AIA non prevede, quindi inserendo anche queste emissioni nei limiti consentiti.
  • che l’olio verrà usato solo per l’avviamento e per l’emergenza

Tirreno Power afferma che la modifica non solo non comporta alcun aggravio dell’impatto connesso all’esercizio dei gruppi a carbone della Centrale, ma è migliorativa dal punto di vista ambientale in termini di emissioni diventando così le prescrizioni più restrittive.

Per Tirreno Power, per questi motivi, la modifica richiesta all’Aia non è sostanziale e quindi può seguire un iter semplificato non comportando modifiche né di impianto né di emissioni.

In data 27 marzo 2013 il MATTM ha comunicato l’avvio del procedimento.

Il 28 maggio Tirreno Power fa presente al Ministero dell’Ambiente che essendo passati sessanta giorni dalla richiesta di modifica non sostanziale, ai sensi di legge, debba ritenersi accolta e sollecita comunque un riscontro dal Ministero; nella stessa lettera comunica che darà attuazione a quanto previsto a partire dal 3/6/2013.

La risposta arriva il 9 luglio con due atti pubblici: il primo è una lettera (Carica la lettera)  nella quale si dice che il 27 marzo il ministero ha avviato il procedimento istruttorio a seguito della richiesta. La lettera dà incarico all’Ispra, istituto che vigila sull’attuazione dell’AIA di “verificare e dare riscontro delle modifiche eseguite con quanto dichiarato” dunque di verificare che l’azienda stia facendo quanto ha detto con la sua richiesta del 21 marzo.
Il secondo atto è la pubblicazione sul sito ufficiale dell’AIA nel quale si esplicita che la procedura è “conclusa” (Scarica il documento).

Da quel momento Tirreno Power inizia ad approvvigionarsi di olio all’1%.

Il 13 dicembre il ministero scrive a Tirreno Power  (Scarica la lettera , Scarica il documento) e a Ispra affermando che la richiesta di Tirreno Power è da configurarsi sostanziale e  quindi la richiesta non può essere accolta. La lettera impone alla società di conformarsi “con immediatezza” alla prescrizione che prevede l’uso dell’olio allo, 0,3%. Dunque l’olio combustibile presente in centrale nell’unico serbatoio disponibile non può essere più utilizzato con effetto immediato.

Il 19 dicembre Tirreno Power acquista l’olio allo 0,3% (Scarica il documento )
Il 23 dicembre l’azienda chiede al ministero di poter usare l’olio disponibile in attesa di disporre e immagazzinare l’olio già acquistato (Scarica la lettera). Nessuna risposta dal ministero.
Il 27 dicembre il carbone bagnato provoca il blocco del primo gruppo.
Il 29 dicembre va per la stessa causa in blocco il secondo gruppo.
Il 30 dicembre Tirreno Power sollecita una risposta (Scarica la lettera) dal ministero chiedendo di poter riavviare i gruppi con l’olio disponibile in centrale. Nessuna risposta.

Dal 20 dicembre nella centrale di Vado Ligure iniziano i lavori per adattare un serbatoio esistente ad ospitare l’olio combustile a bassissimo tenore di zolfo che sarà l’unico utilizzato fino al sequestro avvenuto a marzo.