Il  consiglio di amministrazione ha stabilito che non ci sono le condizioni per prevedere la ripartenza dopo oltre due anni di sequestro giudiziario

Roma, 6 giugno 2016. Il consiglio di amministrazione di Tirreno Power Spa ha concluso oggi, a seguito degli approfondimenti condotti nei mesi scorsi, l’esame della complessa situazione dei gruppi alimentati a carbone della centrale di Vado Ligure, sotto sequestro da parte del Gip di Savona dal marzo 2014, ritenendo che non vi siano le condizioni per poterne prevedere in futuro la rimessa in servizio.

A distanza di 27 mesi dal sequestro in cui sono venute progressivamente a mancare anche le infrastrutture logistiche indispensabili per l’esercizio dei gruppi alimentati a carbone, il contesto sociale è profondamente mutato: l’uscita dalla produzione a carbone di energia elettrica  è un obiettivo annunciato dal Governo, dalle istituzioni locali ed è anche nelle attese della popolazione.

Il sequestro avvenuto nonostante il pieno rispetto delle norme a tutela e dell’ambiente e della salute ha acutizzato in maniera determinante la crisi economica dell’azienda che ha dovuto affrontare un complesso processo di ristrutturazione.

Tirreno Power è consapevole che la cessazione definitiva dell’attività degli impianti a carbone a Vado Ligure priva il territorio di una delle più importanti realtà industriali e occupazionali, con pesanti ricadute sociali. La società intende contribuire fattivamente a contenere tali ricadute, per quanto nelle sue possibilità, di concerto e con il supporto indispensabile delle istituzioni e delle parti sociali.

Tirreno Power ha avviato un progetto di reindustrializzazione del sito, volto a favorire l’insediamento di nuove aziende con l’obiettivo di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano offrire un futuro occupazionale ai lavoratori e una prospettiva di sviluppo al territorio. Si stanno compiendo tutte le azioni necessarie per la riapertura urgente del tavolo di crisi presso il ministero dello Sviluppo economico affinché siano attivati gli strumenti necessari per affrontare questa difficile situazione e sia dato sostegno alle iniziative di reindustrializzazione che sono state intraprese.

A Vado Ligure prosegue l’esercizio del ciclo combinato alimentato a gas naturale, insieme alle altre due centrali a gas di Napoli e Civitavecchia e ai 17 impianti idroelettrici collocati in Liguria, Piemonte e Emilia Romagna.