Indagine epidemiologica commissionata dalla Regione Liguria

I dati ufficiali mostrano che la mortalità in Provincia di Savona è in linea con le altre Province Liguri, come si evince dallo studi epidemiologico effettuato su dati disponibili sul Registro di Mortalità Regionale della Liguria, commissionati dalla Regione Liguria nel 2008 all’IST (Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro) e dall’ARPAL riguardante lo stato dell’arte sulla salute nella Provincia di Savona.

Lo studio è stato suddiviso in due filoni. L’IST ha condotto una “Indagine epidemiologica sulla mortalità in relazione alla causa nei Comuni della Provincia di Savona soggetti a fenomeni di inquinamento ambientale e l’ARPAL invece ha effettuato analisi sulla qualità dell’aria, in particolare approfondendo la ricerca di eventuali polveri sottili (PM10, PM2,5 e PM1).

L’indagine è stata realizzata da un gruppo di ricercatori dell’IST con a capo la Professoressa Marina Vercelli, specializzata in statistica medica ed insegnante di Epidemiologia Oncologica presso l’Università di Genova.

La conclusione dell’Indagine riporta che: “Si osservano soprattutto incrementi di rischio di mortalità per patologie del sistema circolatorio, come noto più correlate agli stili di vita che ai fattori ambientali, che risultano più frequenti nell’ALBENGANESE e nel SAVONESE (in particolare ambito urbano). In generale, risulta allineati con i dati nazionali e regionali (o inferiore) la mortalità per tumore: si evidenziano solo alcuni incrementi sporadici in genere in un solo sesso, quindi con più elevata probabilità di derivare da errore statistico da confronti multipli.

Con riferimento ai dati emersi nell’analogo studio riferito al periodo 1988 – 1998 si sottolinea la tendenza all’accrescersi delle peculiarità della situazione sanitaria della provincia, in relazione al sempre più rilevante flusso di popolazioni anziane provenienti soprattutto da zone del Nord Italia, che si traduce in un non indifferente “peso” per l’organizzazione dell’offerta sanitaria. Si evidenziano, infine, nel provvisorio confronto con lo studio precedente, alcune tendenze positive dei dati con la diminuzione degli indici di mortalità per tumori in alcuni distretti.”